A tutti i ragazzi che incontro nei ghetti dico: non stancatevi di imparare dalle situazioni, non basta questo mondo per imparare
A tutti i ragazzi che incontro nei ghetti dico: non stancatevi di imparare dalle situazioni, non basta questo mondo per imparare
“A tutti i ragazzi che incontro nei ghetti dico: non fermatevi, non stancatevi di apprendere, di imparare dalle situazioni, non basta questo mondo per imparare le cose”. Batch Mballow ora fa il mediatore culturale per l’ARCI Porco Rosso di Palermo. Va nei ghetti di Campobello e Cassibile per ascoltare le esigenze e le storie dei braccianti immigrati che lavorano in condizioni di sfruttamento e vivono in situazioni disumane. La paga è bassa, 20 euro al giorno per quasi 12 ore di lavoro, oppure si è pagati a cassetta (di olive o frutta), 1,50 – 2 euro a cassetta. Si viene pagati saltuariamente, possono passare anche 3 o 4 mesi senza essere pagati. “I ragazzi sono senza documenti e quindi i datori di lavoro non fanno loro il contratto. Un ragazzo a Corleone è stato anche 6 mesi senza essere pagato”, racconta Batch. E poi ci sono le condizioni dei casolari. Non c’è luce, non c’è acqua. Chi non va a lavorare, percorre due chilometri a piedi per andare a prendere l’acqua che poi servirà per bere, per cucinare, per lavarsi. “Chi torna dal lavoro, acquista l’acqua da chi è andato a prenderla perché una volta tornati dal lavoro sono troppo stanchi per poter andare anche a prendere l’acqua”.
“I ragazzi si fidano di me perché sono africano come loro”, prosegue Batch. “Tanti mi chiedono informazioni, anche perché io ho già vissuto tutto sia per il lavoro che per l’accoglienza. Io voglio condividere la mia esperienza con chi non ha ancora fatto la strada che io ho già percorso. Spiego loro cosa fare per avere il permesso di soggiorno, per trovare un lavoro, per l’assistenza legale e sanitaria, come raccontare la propria storia per la richiesta di protezione internazionale”.
Batch è arrivato in Italia 5 anni fa. A Lampedusa gli viene dato immediatamente il foglio di via per essere rimpatriato. Mentre era lì, una signora gli dà un foglio con un numero da chiamare in caso di aiuto e bisogno. È il numero di ARCI Porco Rosso. “Non appena mi hanno dato il foglio di via ho chiamato il numero e mi ha risposto Fausto Melluso”. Melluso, attualmente consigliere comunale a Palermo, porta Batch alla Missione di Biagio Conte, che ospita senza dimora, braccianti, migranti in attesa del permesso di soggiorno. L’ARCI aiuta Batch a fare appello contro il foglio di via. Una volta ottenuto l’appello, va in un centro di accoglienza e poi a Corleone dove fa il pastore per 3 mesi e poi lavora in campagna. Sempre a Corleone, caricava le balle di fieno. “Mi pagavano pochissimo, senza contratto, 15 euro al giorno per 12 ore di lavoro”, dice Batch. A quel punto decide di tornare a Palermo, fa corsi di formazione per diventare mediatore, diventa mediatore. Ma il suo sogno è andare in Inghilterra, non fermarsi in Italia. “Io sono diventato mediatore perché parlo inglese molto bene. In Gambia ho studiato fino a quasi il livello universitario. Poi sono venuto in Italia e ho imparato bene l’Italiano. Ma non era questo il mio progetto. In Gambia ho dovuto interrompere gli studi, avevo iniziato a studiare Medicina e poi ho lasciato per venire qui in Italia. Non era mia intenzione fermarmi in Italia, volevo andare in Europa, in un paese dove si parlava l’inglese, che già conoscevo”.
Una volta arrivato in Italia, Batch si adegua, capisce di non potersi spostare e si adatta alla nuova situazione: “Quando sono arrivato in Italia, non era così come immaginavo. Qui ho cambiato idea anche perché non potevo viaggiare, non avendo soldi e documenti. Dovevo seguire il sistema [di accoglienza] che però non c’entrava niente con quello che volevo fare. Mi sarebbe piaciuto andare in Inghilterra perché loro parlano inglese. Ma è finita così! Ora mi sono iscritto a Infermieristica. In Gambia ho solo i miei fratelli, conto un giorno di tornare”.