La favola di CAMINI

L'accoglienza per ricostruire una comunità


Eurocoop “Jungi Mundu” Camini - Calabria

Camini è quello che chiamo io il borgo che non c’è. E se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.

Angelo Olivella

La cooperativa nasce a Camini, vicino Riace, nel 1999. Il suo scopo, quando è nata, era il reinserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro. L’obiettivo a lungo termine: la ripopolazione di un paese svuotato dall’emigrazione di tante persone al nord Italia e all’estero. A Camini non c’era più un bar, non c’erano più le scuole, le case erano vuote e da ristrutturare. Nel 2011, con la crisi migratoria dal nord Africa, la cooperativa avvia dei progetti di accoglienza. La prima esperienza con loro, nel tentativo di inserirli nella piccola comunità locale, fu la raccolta delle olive su terreni incolti abbandonati dalle persone di Camini che erano emigrate. Da qui si è passati alla produzione dell’olio e all’imbottigliamento. L’olio viene chiamato “Camini d’Avorio” per ricordare che era stato preparato dai ragazzi provenienti dalla Costa d’Avorio con la cooperativa Camini che li ha accolti.

Il passo successivo è stato la “ricostruzione del paese”. Nella cooperativa vengono inserite altre figure professionali: elettricisti, idraulici, falegnami, muratori per poter ristrutturare il borgo di Camini. I migranti hanno partecipato ai corsi di formazione tenuti dalle maestranze locali e ora sono loro stessi maestri artigiani. Sono state recuperate tantissime case, con la disponibilità ad accogliere 118 rifugiati, è stato aperto il paese albergo che ha permesso di recuperare altri 40 posti letto. Oltre all’asilo, è stata aperta la sezione delle scuole elementari.  Sono stati realizzati laboratori in cui sono stati inseriti i rifugiati e le vittime di tratta, grazie al sostegno dei buddisti, dei valdesi e di altre associazioni. Camini da 5 anni è sede dei campi estivi di Amnesty International. http://www.eurocoopcamini.com