Di fili e di segni

La storia di Roseline Eguabor


Storia vincitrice - Premio web

Per noi vale come per la stoffa. Magari chi lo usava prima non valeva niente, per noi, può riprendere una vita. Il nostro obiettivo è questo: ridare vita alle persone che pensavano di aver perso. Si scuce e si cuce per dare una nuova forma. Perché siamo tutti ex di qualcosa

Roseline Eguabor

“Una donna, una mamma, uno spirito libero pieno di idee, valori, sacrifici e con tanti sogni”. Così si descrive Roseline Eguabor, presidente a della Sartoria Circolare Al Revés. Nata in una famiglia di otto figli in Nigeria, a 5 anni Roseline viene affidata a una “zia” sconosciuta, presso la quale fa la domestica fino all’età di 18 anni. Quando, per evitare un matrimonio precoce e per continuare a studiare, trova un modo per lasciare la Nigeria: le viene promesso che potrà continuare a studiare con l’aiuto di altri nigeriani a patto di restituire la somma anticipata per il viaggio. Sarebbero stati i suoi connazionali a trovarle il lavoro. E invece, una volta in Italia, le promesse non vengono mantenute. “Da lì ho compreso subito che per rimanere in Italia, dovevo ricominciare tutto da capo”, racconta Roseline ricordando i suoi momenti più brutti e dolorosi, fatti di solitudine e di resistenza agli abusi verbali, psicologici e fisici da parte delle persone in cui credeva.

E così Roseline impara la lingua italiana e dopo tanti sacrifici trova lavoro come mediatrice socio culturale. Un lavoro che le permette di entrare in contatto con tanti migranti, molti dei quali destinati allo sfruttamento in Italia e in altre parti d’Europa, e con cui mette a disposizione la sua esperienza, la sua storia, il suo tempo, il suo ascolto. “Siamo tutti ex di qualcosa”, dice Roseline, ed è proprio per ridare un nuovo significato e nuova forma a esistenze strappate e sdrucite che dà vita insieme ad altre amiche alla Sartoria Sociale, un luogo di senso e di scambio, dove si entra per una riparazione o un acquisto e si resta per ricucire vite, con ago, filo e il dono di sé.